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La prevenzione anti-influenzale
Autore: Flavio Gazzola

Prevenzione influenzale convenzionale mediante vaccinazione

Considerando il problema dal punto di vista statistico generale, la strategia vaccinale classica offre tre importanti vantaggi:

  • riduzione della perdita di ore di lavoro a causa dell’influenza (sia per malattia diretta, sia per malattia dei bimbi, a cui poi una persona deve accudire domiciliarmente)
  • riduzione dei ricoveri ospedalieri per malattia influenzale grave (e quindi diminuzione della spesa sanitaria)
  • miglioramento dei bilanci delle ditte farmaceutiche produttrici di vaccini, che si ripercuote positivamente sulla Borsa, sul tasso di occupazione del settore e di conseguenza sul PIL (il “prodotto interno lordo” del nostro Paese).

In sostanza dunque la cultura di vaccinare “tutti e subito” offre degli aspetti positivi non trascurabili per la collettività.

D’altra parte, per essere obiettivi, non tutto è oro quello che luccica. Le vaccinazioni sono una terapia non scevra di rischi, dato che si introducono nell’organismo dei virus, sia pure attenuati. E le sostanze utilizzate per attenuare la potenziale virulenza dei vaccini, in particolare il mercurio e la formalina, sono tossiche per il sistema nervoso (mercurio) e cancerogene (formalina).

Inoltre i virus sono introdotti per iniezione, una via innaturale, dato che il virus può giungere naturalmente nel corpo per lo più attraverso le vie respiratorie. Il sistema immunitario è costretto a far fronte, direttamente nel sangue, a un agente che normalmente entra in contatto con le mucose respiratorie e viene già filtrato dalle difese colà presenti, prima di entrare eventualmente in circolo.

Diventa assolutamente indispensabile, allora, che l’organismo nel quale si inocula il vaccino sia perfettamente sano, vigoroso e dotato della capacità di eliminare la tossicità introdotta. Solo in tal modo si possono ridurre i rischi. Il corpo del vaccinando deve essere privo di qualsiasi disposizione allergica, altrimenti il vaccino può costituire un grosso rischio. Perciò chi decide di sottoporsi alla vaccinazione influenzale classica deve chiedere al medico vaccinatore una visita accurata per accertare che non vi siano disturbi infiammatori in atto, preceduta da un’accurata raccolta anamnestica, cioè dall’analisi della storia clinica personale, per appurare l’assenza di disposizione allergica.

Gli anziani soprattutto sono considerati una categoria a rischio in caso di influenza, dato che le loro difese sono diminuite. Possono sottoporsi a vaccinazione solo gli anziani che siano in condizioni fisiche ottimali, in cui il sistema immunitario sia efficiente e così pure le funzionalità epatica e renale e l’attività digestiva e intestinale. Detto ciò, la decisione di eseguire la vaccinazione, non può essere imposta, ma suggerita e scelta consapevolmente in base alle informazioni fornite sia sui vantaggi, sia sugli svantaggi che essa può comportare.

Prevenzione influenzale in Medicina naturale

La differenza sostanziale sta nella visione olistica della prevenzione. Olismo (dalla parola greca “Olos”= tutto o insieme) significa prendere in esame tutti gli aspetti psicofisici individuali. Al contrario la medicina convenzionale considera che ogni problema necessiti della somministrazione di un rimedio specifico, e non prende in considerazione per nulla, o molto poco, l’interdipendenza di ogni funzione organica.

In realtà ogni persona è come un terreno, la cui salute dipende dallo stato della digestione, della funzionalità intestinale, del fegato, dei reni, del cuore, dei denti, della psiche, eccetera, tutti fra loro strettamente interdipendenti.

Ciò non significa escludere a priori interventi mirati specifici, ma piuttosto valutarne caso per caso la necessità e soprattutto considerarli nell’ambito del terreno individuale. L’efficienza del sistema immunitario dipende infatti dall’efficienza di tutte le funzioni organiche. Ecco dunque che nella prevenzione dell’influenza (ma in generale di ogni malattia o disturbo) è indispensabile prendere in considerazione tutte le condizioni personali.

Dovremo dunque considerare innanzitutto l’alimentazione: cosa si mangia, in quanto tempo si mangia, quanto si ingurgita e quanto si mastica, la funzione degli organi masticatori, denti, gengive, articolazione temporo-mandibolare e muscoli masticatori, le discussioni o l’impegno della mente mentre si mangia. Poi: si gonfia l’addome dopo mangiato? Dove si gonfia eventualmente di più? Si prova senso di pesantezza o bruciore o intorpidimento mentale in conseguenza dei pasti? Il transito intestinale è regolare?

Guardiamo la lingua, per comprendere se digestione e intestino sono a posto, dato che sulla sua superficie si riflette in modo particolare tutta la funzionalità gastrointestinale. La lingua è coperta da una patina bianca o gialla o nerastra? È gonfia? Dove è gonfia?

E poi valutare l’attività fisica: è sufficiente? L’attività fisica regolare non solo infatti migliora l’efficienza muscolare e la sensazione di benessere che se ne trae, ma anche stimola la produzione di enzimi digestivi e dunque migliora la digestione.

E così via per gli alti aspetti del funzionamento organico.

In particolare occorre soffermarsi sulla mente: vi sono preoccupazioni persistenti? Qualche emozione ci tormenta da lungo tempo senza che riusciamo a liberarcene? Siamo spesso arrabbiati o depressi o ansiosi? Ogni emozione trattenuta possiede l’effetto di un veleno mentale, che tende successivamente a inquinare anche il corpo.

In conclusione non si può correttamente proporre a tutti la vaccinazione, senza avere prima preso in esame la situazione di salute individuale in ogni suo aspetto.

Personalmente non sono sfavorevole a priori alle vaccinazioni. Per questo sono criticato dagli amici della Lega contro le vaccinazioni. La vaccinazione convenzionale può avere una sua utilità in determinati casi, facendo attenzione a fornire una copertura di medicamenti naturali per ridurne i possibili effetti collaterali.

Sono invece molto scettico riguardo alle vaccinazioni di massa, compiute in assenza di un’analisi critica della situazione di ogni paziente. Per questo sono criticato anche dagli amici e colleghi della medicina convenzionale! Ma sono più che mai convinto del detto latino In medio stat virtus, e così sopporto bonariamente le critiche.

Il motivo principale per cui ho fondato la rivista Naturalismedicina.it è quello di fornire informazioni utili a chi è interessato al raggiungimento e al mantenimento della salute, tenendo conto che ciò richiede un impegno quotidiano. Prendiamolo con allegria, come un mezzo offerto dalla vita per ottenere anche un’elevazione personale.

Indicazioni pratiche

Fatta salva dunque la visione olistica e l’impegno concreto per la sua realizzazione, l’impiego di alcuni rimedi omeopatici e fitoterapici consente di ottenere una buona prevenzione dell’influenza, senza la necessità della vaccinazione. Ciò vale per gli adulti, per gli anziani e per i bambini. Propongo dunque una serie di rimedi utili a questo scopo.

Prevenzione generale:

  • Dolisobios 15: un tubo dose, da lasciar sciogliere sotto la lingua al mattino al risveglio, una volta alla settimana; per i bambini: mezzo tubo dose. In caso di sintomi influenzali: un tubo dose al giorno sino a miglioramento.
  • Oscillococcinum 200: un tubo dose, da lasciar sciogliere sotto la lingua al mattino al risveglio, una volta al mese.
  • Munostim (DHU Loacker): 3 granuli da lasciar sciogliere sotto la lingua al mattino al risveglio e alla sera prima di coricarsi come prevenzione nel periodo più freddo. In caso di sintomatologia influenzale, 3 granuli 4 volte al giorno sino a miglioramento, eventualmente insieme con Dolisobios 15.
  • Spremuta fresca di arance tutte le mattine

    Alla prima eventuale insorgenza di sintomi influenzali

    Mal di gola — Tonsiotren (DHU Loacker): una capsula da lasciar sciogliere sotto la lingua ogni due ore sino a miglioramento.

    Tosse — Tuistin (DHU Loacker): una capsula da lasciar sciogliere sotto la lingua ogni 2 ore sino a miglioramento. Se presente anche mal di collo — Ferrum phosphoricum D6 (Sale di Schussler): una capsula da lasciar sciogliere in bocca tre volte al giorno.

    Raffreddore e/o sinusite — Nuspax (Lehning), una capsula da lasciar sciogliere sotto la lingua ogni due ore sino a miglioramento.

    Inoltre:

    Inalazioni con olio essenziale di eucalipto

    Eseguire almeno una inalazione al giorno, ma possibilmente due, al mattino e alla sera. Le inalazioni sono da distinguere dagli aerosol, in quanto questi ultimi vengono effettuati con vapore freddo, mentre le inalazioni sono effettuate con vapore caldo. Ciò consente una maggior efficacia terapeutica nella maggior parte dei disturbi respiratori, in quanto il vapore caldo scioglie il catarro vischioso, che spesso rallenta la guarigione. L’inalatore è una specie di pentola a pressione, dotata di una resistenza elettrica, che serve per scaldare l’acqua distillata, che si versa nell’inalatore stesso. Quando l’acqua raggiunge i 100°C, il vapore caldo comincia a fuoriuscire a getto dalla mascherina inserita sull’inalatore, collegata ad esso tramite un largo tubo, al quale giunge un tubicino di gomma, che si immerge in un bicchiere contenente acqua e qualche goccia di olio essenziale di eucalipto. Si deve avere cura di porre il bicchiere sotto il gocciolamento che proviene da un forellino posto nel tubo grande. Il contenuto del bicchiere viene aspirato nel tubo principale e portato alla mascherina posta davanti alla bocca del paziente. A mano a mano che l’inalazione procede, si aggiunge qualche goccia di olio essenziale di eucalipto all’acqua del bicchiere. L’olio essenziale di eucalipto disinfetta le vie respiratorie, mentre il vapore caldo scioglie i vecchi catarri, che aderiscono alle pareti di laringe, trachea e bronchi. Eseguire ogni inalazione per almeno 10 minuti. Porre davanti al corpo una cerata, in modo da non bagnare i vestiti. Al posto del bicchiere si utilizza talora una bottiglia di acqua di Tabiano, ricca di zolfo e adatta per disinfettare le vie respiratorie e allontanare il catarro.








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