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ESPERIENZE
L'importanza di una metodica bioelettronica nella protezione e cura delle articolazioni
Vitalizzazione cellulare e dolori articolari
Autore: Dr. Flavio Gazzola

Vitalizzazione cellulare e dolori articolari

 

Dr. Flavio Gazzola

 

L’applicazione del trattamento di vitalizzazione cellulare già descritto nell’articolo pubblicato su questo stesso numero di www.naturalismedicina.it e intitolato “Visologia e Agopuntura”, conduce a importanti effetti terapeutici nel trattamento di tutti i principali fastidi e dolori articolari.

 

L’esame bioelettronico chiamato “EAV” o “Elettroagopuntura secondo Voll” consente la precisa individuazione di eventuali fattori infiammatori capaci di scatenare dolori articolari.

La descrizione dell’EAV si trova anche nel glossario o dizionario presente su www.naturalismedicina.it e accessibile dalla home page del sito.

Consiste nella misurazione dei parametri elettrici dei punti di agopuntura, ciascuno dei quali corrisponde ad un organo o funzione interna, per cui l’alterazione di uno o più di essi indica esattamente quale organo o quali organi siano disturbati o ammalati e il grado della loro patologia.

 

I punti che per primi controllo con EAV, quando un paziente si presenta in studio per un problema articolare, soprattutto della spalla e degli arti superiori, sono quelli relativi alle arcate dentarie, presenti sulle mani e sul viso e corrispondenti alla condizione delle gengive e dei denti.

Infatti alterazioni odontogengivali sono solitamente una delle cause più frequenti della mancata guarigione in tempi rapidi e quindi della cronicizzazione di problemi articolari.

Esclusi o trattati i problemi infiammatori dei denti, procedo al trattamento del fastidio articolare.

 

La prima parte su cui mi soffermo è costituita dai muscoli della regione dolorosa.

Ho imparato nella mia quasi trentennale esperienza, che non esiste un dolore articolare senza la contrattura di uno o più gruppi muscolari.

 

Individuati i gruppi muscolari contratti, individuo all’interno di ciascuno di essi i “trigger point” o punti di partenza della contrattura e del dolore, che corrispondono al punto di inserzione della placca neuromuscolare, cioè del dispositivo di comando del nervo sul muscolo.

Quando il muscolo è contratto, vi è una placca muscolare che tende a disperdere energia elettrica al suo interno, proprio come un elettrodomestico che fa saltare l’interruttore domestico elettrico “salvavita” a causa di una dispersione elettrica di un filo.

Tratto i trigger point per lo più con l’infissione di un ago di agopuntura o, più raramente, con l’iniezione locale di specifici rimedi omeopatici.

 

Trattato il trigger point, mi occupo del complesso della massa muscolare, che decontraggo con una manovra manuale, che ho messo a punto e chiamato “eumiotonia” (v. il mio libro “Dizionario della Medicina Naturale”, edizioni Mariotti, Milano).

 

Spesso possono rimanere infiammate delle aree corrispondenti a legamenti e tendini.

Per essi ho messo a punto trattamenti sia con speciali manovre manuali, sia con elettroagopuntura e terapia Indumed, una terapia magnetica a bassa intensità, capace di penetrare in profondità nei tessuti.

 

Trattati i tessuti cosiddetti “molli” procedo poi al trattamento chiroterapico per l’eventuale riposizionamento articolare.

 

Applicando a questa mia procedura standard, già ricca di successo, la metodica di rivitalizzazione cellulare, ho notato una sostanziale accelerazione dei processi di guarigione, soprattutto importanti nei casi cosiddetti cronici, che in realtà si erano cronicizzati per l’inadeguatezza dei precedenti trattamenti eseguiti da terapisti incompetenti e/o frettolosi, producendo il depositarsi di cristalli di calcio nei tessuti ossei, muscolari, connettivali, legamentosi, articolari. E’ ciò che rende poi difficile la guarigione.

Il processo di vitalizzazione cellulare si basa su un campo elettrico ad alta frequenza oscillante fra due elettrodi posti sulla superficie dell’area da trattare, capaci di produrre rapidi movimenti ionici (lo ione è un atomo carico elettricamente), che ricaricano il potenziale di membrana delle cellule del tessuto malato, come un carica-batteria carica la batteria di una macchina.

Le cellule dei tessuti malati riprendono allora a funzionare e iniziano a eliminare i cristalli di calcio depositati, a partire dai tessuti più ricchi d’acqua ed elastici, come le sinovie (rivestimento interno delle articolazioni), i dischi intervertebrali, i muscoli, il connettivo, i legamenti ed infine l’osso, in ordine di tempo.

I più comuni disturbi trattati sono i dolori di origine vertebrale, (per esempio cervicalgie, dorsalgie, lombosciatalgie), periarticolari (periartriti della spalla, delle mani, delle articolazioni coxo-femorali, delle ginocchia, dei piedi), circolatori e articolari (per esempio acroparestesie e in particolare acroparestesie notturne), fasciali (per esempio la cosiddetta “sindrome del tunnel carpale”), legamentosi e meniscali (in particolare del ginocchio), nervosi (brachialgie, nevralgie trigeminali, sciatalgie).

 

Autore dell’articolo:

Dr. Flavio Gazzola

Via Libertà 74

20097 San Donato Milanese

T.0255601846

 








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