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ESPERIENZE
Significato, importanza e risultati pratici dello studio del Proteoma, cioè l’insieme delle proteine umane
Proteoma e metodo G
Autore: Dott. Flavio Gazzola

Proteoma, 

l’”Organismo Proteico” dell’Uomo

 

Prof. Dott. Flavio Gazzola

Presidente del gruppo medico di CEIA Italia

 

Il termine “Proteoma” sta ad indicare l’insieme delle proteine umane.

Fu coniato negli anni Sessanta dal dottor Eric Reymond, fondatore del CEIA, un gruppo di medici francesi e belgi, interessati allo studio del comportamento delle proteine nell’organismo umano nelle condizioni di salute e in quelle di malattia.

Utilizzando inizialmente la elettroforesi siero-proteica messa a punto da Tiselius (per il quale studio questo autore prese il premio Nobel nel 1948) il CEIA iniziò lo studio relativo all’effetto della somministrazione di gemmoterapici sulle proteine del siero in diversi disturbi, quali problemi articolari, circolatori, urinari, ecc.

I gemmoterapici sono rimedi scoperti e messi a punto dal medico belga Paul Henry, (facente parte del gruppo fondatore del CEIA), preparati con gemme di piante poste in glicerina e dotati di un effetto rigenerativo e stimolante l’attività cellulare.

L’idea era quella di visitare il paziente, definendo esattamente ogni patologia presentata, di eseguire l’esame elettroforetico in ciascun caso, cercando di individuarne le particolarità in base al disturbo e/o alla patologia evidenziati, poi somministare il gemmoterapico specifico per un certo periodo e infine di ripetere l’elettroforesi e la visita per valutare i risultati.

Ben presto ci si rese conto che il semplice esame elettroforetico non era sufficiente per valutare l’effetto della gemmoterapia e altrettanto valeva per la definizione delle patologie.

 

Dunque si ricorse in sempre maggior misura alla creazione di test di flocculazione specifici, che consentissero di individuare in modo sempre più specifico le varie frazioni proteiche del siero. Attualmente si contano 53 test di flocculazione, che individuano dunque 53 frazioni proteiche del siero, anziché le sole 5 descritte dall’elettroforesi classica.

 

Ciò consente un approfondimento diagnostico molto interessante, che, nell’arco di 40 anni almeno di pratica, ha consentito d stabilire relazioni statistiche significative, fra gli assetti siero proteici e quadri patologici.

 

La proteomica funzionale è importante non solo per la diagnosi in senso stretto, ma anche per la terapia, dato che i vari quadri siero proteici sono stati anche correlati statisticamente con terapie efficaci, soprattutto fitoteraspiche.

 

Infine la proteomica è fondamentale, insieme con la Visologia, il Checkup bioelettronico secondo Voll, l’iridologia, esami praticati sistematicamente nel mio studio e chiamati nel loro insieme “metodo G”, per attuare non solo una medicina preventiva, ma anche e soprattutto una medicina predittiva, che non si limiti a controllare nel tempo, ma sappia prevedere il rischio di malattie e le modalità per evitarne la manifestazione.

 








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