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VACCINAZIONI
Vi sono tante domande senza risposta
Vaccinazioni e possibili effetti nocivi
Autore: Flavio Gazzola

Vaccini e malattie autoimmuni o altri rischi
Le malattie autoimmuni derivano solitamente da una cronica o intensiva stimolazione del sistema immunitario a causa di agenti infettivi. Vi sono casi in letteratura scientifica di malattie autoimmuni insorte dopo vaccinazioni. In effetti le vaccinazioni rappresentano la creazione artificiale attenuata di infezione per lo più per via non naturale.
E’ possibile prevedere attualmente il rischio di autoimmunità in base a studi di genetica basati sull’esame del polimorfismo dei singoli nucleotidi (SNP, single-nucleotide-polymorphism): alcune costituzioni sono più sensibili a sviluppare malattie autoimmuni o altri effetti collaterali pericolosi, in seguito a malattie infettive sia naturali, sia artificiali come quelle indotte dalle vaccinazioni.
A fini preventivi è necessario dunque prima di vaccinare, conoscere l’SNP personale e, in caso questo controindichi la vaccinazione, escluderne senz’altro l’effettuazione.
Dal punto di vista politico in Italia, mancando i mezzi per procedere in tale modo scientificamente accettabile, ho sentito pronunciare frasi come:
“Che importa che 1 bambino o un’altra persona, su 10 o 100 mila muoia o subisca una paralisi o una malattia autoimmune o altri effetti collaterali di maggiore o minore gravità, se con la vaccinazione difendiamo tutti gli altri ? Questa è la scienza, bellezza!“ Naturalmente il politico o l’influencer ragionerebbe diversamente se il bimbo fosse suo figlio.
Ma in Italia, anche lasciando perdere l’importanza delle SNP, anche la visita medica pediatrica volta a valutare lo stato generale del bimbo e la disposizione a reazioni allergiche (che, nel caso delle vaccinazioni, possono essere molto gravi), è ampiamente dimostrato sia nella maggior parte dei casi un optional: se non la chiedi non te la danno e a volte non te la danno anche se la chiedi, ma, nella maggior parte dei casi, il genitore non sa nemmeno di doverla chiedere o che sia opportuno chiederla, semplicemente perché manca completamente l’informazione al riguardo.Si pone un altro problema: la combinazione di più vaccinazioni verso diversi agenti infettivi, effettuate nello stesso tempo in una persona con un sistema immunitario ancora immaturo come un bambino in tenera età o con un sistema immunitario indebolito (come in un’anziano) può provocare maggior rischio di effetti collaterali nocivi?
Il VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System), cioè l’organizzazione che monitora gli effetti avversi da vaccinazione, riporta i dati seguenti:
Numero di vaccinazioni Numero di bambini vaccinati Numero di bambini ospedalizzati Percentuale di ospedalizzazione in seguito a vaccinazione
2 966 107 11%
3 1959 243 12,4%
4 3909 561 14,4 %
5 10114 1463 14,5 %
6 8454 1365 16,1 %
7 5489 1051 19,1
8 2817 661 23,5
 
La tabella sopra riportata dimostra come, aumentando il numero delle vaccinazioni somministrate contemporaneamente, aumenta la percentuale di effetti avversi.
Un’ulteriore osservazione riguarda la decisione italiana di rendere obbligatorie ben 10 vaccinazioni per i bimbi in età prescolare e scolare. Ciò migliora le statistiche di malattia ?
In Svizzera, dove le vaccinazioni non sono obbligatorie le statistiche sono migliori di quelle italiane. Dunque non è vero che l’obbligatorietà migliora le statistiche.
Ho sentito dire: gli italiani sono poco informati e gli svizzeri molto informati, inoltre l’igiene in Svizzera è migliore in generale di quella italiana. Seguendo questo discorso allora perché non si informano meglio i genitori italiani  e non si insiste maggiormente sul miglioramento delle condizioni igieniche, se questo comporta un miglioramento statisticamente significativo, anziché procedere con una obbligatorietà cieca che sa di autoritarismo insulso ?
Cosa abbassa le statistiche igieniche in Italia ? Vi sono alcune domande conseguenti a questa: in Svizzera esistono campi ROM abusivi e privi di controlli igienico sanitari? In Svizzera vi è immigrazione abusiva, per cui un migrante senza lavoro e senza abitazione può essere accettato a vivere in comunità ?
Infine un’ultima domanda: come mai si è deciso di estendere da un momento all’altro l’obbligatorietà vaccinale a 10 vaccinazioni, mentre prima erano solo 4 ?
Non è che dipenda da quanto appena sopraesposto?
 
 







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