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Dizionario di Medicina naturale

Rolfing

Trae il nome dalla sua inventrice, la biochimica americana Ida Rolf, che lo elaborò negli anni Trenta, spinta dal desiderio di aiutare il figlio, afflitto da problemi psico-motori.

Conobbe notorietà solo negli anni Sessanta, quando fu introdotto, insegnato e praticato presso lo Esalen Institute a Big Sur in California, dove insegnò anche Fritz Pearls, l’ideatore della Gestalt

Il Rolfing si ispira all’opera di Wilelhm Reich, sostenendo l’identità fra contratture muscolari, tensioni delle fasce connettivali e problemi emozionali e psicologici: in altre parole le contratture, i blocchi, corrispondono ad altrettante emozioni negative o pulsioni represse: il trattamento mira a rimuovere, mediante un massaggio profondo, attuato sia con le dita sia con il gomito (Ida Rolf veniva chiamata “il gomito”), le tensioni presenti nel coperto, consentendo la liberazione emozionale.

Il primo concetto del Rolfing è dunque che gli atteggiamenti corporei riflettono gli atteggiamenti mentali e che la struttura determina la funzione, come per Francoise Mézières. Tuttavia, mentre quest’ultima badava solo agli aspetti fisiologici, conseguenti al ripristino della mobilità articolare (sensazione di benessere, elasticità, mobilità), Ida Rolf sostiene che tutto l’atteggiamento dell’individuo deve cambiare, in conseguenza del cambiamento di struttura del corpo (in sostanza è come se avessimo dato forma biologica alle condizioni mentali e il problema fisico è nato quando è sorto quello mentale); diversamente, F. Mézières concentra la sua azione sui muscoli della colonna, la cui rigidità è alla base di ogni altro disordine funzionale e considera semmai i problemi fisici quale premessa o condizione di mantenimento di quelli mentali.

Il secondo postulato riguarda la gravità, nel cui campo il corpo si è formato, motivo per il quale la terapia deve fare in modo che la postura di un paziente sia perfettamente allineata rispetto al campo gravitazionale: il corpo che si allinea correttamente, si allea con il campo gravitazionale che diviene dunque fonte di aiuto e non di danno.

Il terzo postulato riguarda le fasce connettivali, che delimitano gli organi e in particolare i muscoli: per Ida Rolf esse sono l’organo della struttura e mettendo in prima linea il trattamento di esse si ottiene un effetto su tutto l’organismo: risoluzione di esiti di traumi e malattie, oltre alla liberazione emozionale.

Una terapia di Rolfing comprende 10 sedute, distribuite nel corso di 5 o 10 settimane: le prime tre sedute sono dedicate al trattamento generale di tutte le fasce connettivali; le quattro successive sono dedicate al









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