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Dizionario di Medicina naturale

Metalloterapia

La terapia con i metalli è antichissima; trovò un grande estimatore e divulgatore in Paracelso (1493-1541), il quale così si esprime: «Affinché i metalli esplichino le loro virtù curative, è necessario spogliarli del loro stato metallico e trasformarli nei loro Arcani (per Paracelso un Arcanum è la forza vitale intrinseca e nascosta in ogni sostanza esistente), sotto forma per esempio di oli, balsami, quintessenze, tinture, calcinati e simili e in tali forme somministrati al paziente».

Gli studi di Paracelso derivano dalle conoscenze della medicina ayurvedica, che già utilizzava i metalli nelle sue formule fitoterapiche, ma si rifanno anche alla tradizione occidentale, che poneva i metalli in relazione precisa con forze cosmiche. I metalli hanno sempre attratto l’uomo per la lucentezza o la pesantezza o la duttilità o la preziosità o la robustezza: ogni metallo comunica delle sensazioni particolari all’uomo che lo usa o lo tiene in mano.

In effetti ogni metallo sarebbe il rappresentante sulla terra di forze cosmiche, in particolare i cosiddetti “sette metalli maggiori”, che sono per noi i più importanti, in quanto ambasciatori delle forze planetarie più vicine e dunque maggiormente influenti sulla salute:

  • il piombo è connesso con Saturno

  • lo stagno con Giove

  • il ferro con Marte

  • l’oro con il Sole

  • il rame con Venere

  • il mercurio con Mercurio

  • l’argento con la Luna.

Lo studio dei metalli a fini terapeutici, già intrapreso da Paracelso che l’aveva introdotto partendo dalla tradizione orientale ayurvedica ma anche da quella occidentale, fu ristabilito e ampliato in modo importante dalla Medicina antroposofica, grazie alle intuizioni geniali di Rudolf Steiner, e approfondito in seguito da Wilhelm Pelikan, che dice, nel suo fondamentale libro I sette metalli: l’azione dell’essenza metallica sul cosmo, la terra, l’uomo: «Sul fatto che i processi biologici procedano parallelamente a costellazioni ed attività cosmiche, si accumulano a poco a poco tante più osservazioni quanto più gli interessi della ricerca si rivolgono a questo settore... per esempio... la coincidenza dei ritmi di crescita degli anelli annuali delle piante coi periodi di macchie solari... attività vitale di alcuni animali marini in coincidenza con i ritmi lunari... cattive annate di raccolto per lo sviluppo di particolari tipi di piante selvatiche, in relazione con la combinazione di certi moti planetari».

Esperimenti su soluzioni chimiche colloidali condotti dalla ricercatrice Lili Kolisko permisero di stabilire che le attività indotte dai moti planetari, capaci di modificare tali soluzioni colloidali, corrispondono alle modifiche indotte in queste medesime soluzioni dai metalli corrispondenti ai pianeti attivi.

La Medicina antroposofica studiò l’influenza dei metalli sul corpo umano; poiché tuttavia i sette metalli fondamentali sono metalli “pesanti”, tossici per l’organismo umano, li si diluì in forma omeopatica, combinandoli con elementi di origine vegetale e animale, per dirigere in modo specifico la loro potente azione terapeutica verso gli organi bisognosi di cure. Da tali ricerche si svilupparono altre forme di terapia, in particolare la Oligoterapia (nella quale vengono usati sia metalli che metalloidi, in forma diluita, ma non sottoposti al trattamento di omeopatizzazione e coniugati con molecole di trasporto, che li rendono facilmente assimilabili) e la Litoterapia, che si avvale di rocce (che contengono in forma naturale sia metalli pesanti che metalli leggeri e metalloidi), che vengono preparate in forma omeopatica.

I metalli pesanti formano fra di loro delle coppie complementari, ad esclusione dell’oro, che non forma alcuna polarità.

Il piombo e l’argento formano la prima polarità.

Il piombo presiede alla formazione dello scheletro e all’attività della milza ed è connesso con i processi di calcificazione, che può stimolare ed armonizzare; si usa una pomata al piombo omeopatico spalmata al vertice del capo e sulla milza nei bambini rachitici, per favorire la calcificazione, oltre alla somministrazione di calcio; il piombo d’altra parte presiede anche all’attività del midollo osseo, che ha caratteristiche in un certo senso opposte a quelle del tessuto osseo; ma sta alla forza piombo bilanciare queste due tendenze, da un lato verso l’eccessiva calcificazione e dall’altro verso l’eccessiva proliferazione delle cellule del midollo: perciò il piombo si può utilizzare nel trattamento delle leucemie e di altre malattie del sangue; del resto la milza è l’organo-piombo che toglie dalla circolazione i globuli rossi vecchi.

Il piombo si impiega omeopaticamente anche nell’arteriosclerosi, dove si manifesta un forte indurimento delle arterie, per un eccessivo depositarsi di calcio, in una sede impropria; il piombo, oltre a prevenire l’arteriosclerosi, favorisce anche la microcircolazione cerebrale e presiede in particolare ai processi della memoria e al sonno: difetti di microcircolazione cerebrale, con deficit della memoria e disturbi del sonno, possono essere egregiamente trattati dal piombo. Una caratteristica mentale del piombo è l’eccessiva serietà e pensosità.

L’argento presiede all’attività degli organi sessuali, alla crescita della pelle, dei peli, dei capelli e delle unghie, delle cellule delle mucose; mentre il piombo tende a limitare l’esuberanza vitale riproduttiva, l’argento può stimolarla eccessivamente e produrre tumori; dal punto di vista mentale l’argento tende a produrre, quando la sua forza è squilibrata, un’eccessiva emozionalità, tipica delle donne nel periodo mestruale (isteria): ecco perché l’argento e il piombo devono collaborare per ottenere l’armonia dell’organismo.

Una seconda polarità è costituita dal mercurio e dallo stagno.

La forza stagno presiede al fegato, alle cartilagini e ai muscoli (in Medicina tradizionale cinese tali elementi fanno parte della medesima categoria “legno”) e alla forza creativa razionale cerebrale. Il mercurio presiede al polmone e alle linfoghiandole e, dal punto di vista mentale, alla curiosità e alla capacità di osservazione.

La terza polarità è costituita da Marte e Venere, ovvero ferro e rame. Il ferro presiede alla regolazione della pressione arteriosa, all’attività del pancreas esocrino, all’emissione della voce attraverso la laringe, alla corretta elasticità della parete dei globuli rossi, all’attività della cistifellea, che coadiuva il pancreas nella digestione. Dal punto di vista mentale corrisponde alla forza di volontà.

Il rame agisce sulla circolazione venosa, sul pancreas endocrino, sul rene e sul surrene; dal punto di vista mentale corrisponde alla capacità di ascoltare, meditare e riflettere.

L’oro agisce principalmente sul cuore, sulla circolazione e sui processi termici del corpo, come la regolazione della temperatura alle estremità, la corretta temperatura dei processi digestivi e i fenomeni febbrili.









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